1. |
Ipercoop Odyssey
04:13
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mi piace contemplare il deserto, rendermi conto della sua vastità, del suo incedere inarrestato, il freddo che porta a godere per una volta.
mi piace contemplare il deserto, rendermi conto della sua vastità, del suo incedere inarrestato, il freddo che porta a godere per una volta nel sentirmi sola.
ho girato di notte su strade che sembravano buie.
Invece brulicavano di gente in maglietta corta.
ed ho parlato al vento con un tizio che non era mio amico
ed ho girato a piedi in centro a fianco di una donna quasi pazza.
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2. |
I Tuoi Occhi
04:16
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I tuoi occhi sotto quel cappello
avranno sempre il sapore buono
di un'estate passata al mare
Quel mare dove mi trovai
dopo tante stagioni trascorse altrove
per poi capire che non ti avevo mai avuto
per quando mi fossi accanto
per quanto ci fossi...
Ma forse eri dove sei sempre stato,
dove ti avevo lasciato,
dove ci siamo incontrati,
dove ci siamo incontrati.
Ma devo perderti
per fare di te
il sogno più segreto
serrato e custodito
nello scrigno dell'anima,
nello scrigno dell'anima.
eppure questo ricordo durato un soffio inconsistente
come le nostre vite,
frammento di un momento perfetto.
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3. |
Hey Frank!
04:03
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Credo che l'esperienza di pisciare il proprio cane di notte
sia qualcosa di metafisico.
Ieri notte io e Puck ci siamo addentrati
nel mio vecchio quartiere, il retaggio di un'infanzia felice e agreste
benché cittadina.
Abbiamo visto 10 tipi enormi giocare a calcetto
nel campo di Via Zandonai illuminato a giorno
da certi fari altrettanto enormi.
Un tizio che cercava di avviare la sua Apecar a bestemmie.
Un barista calabrese che leggeva la gazzetta di Reggio
seduto su di un tavolino di plastica gialla, all'aperto,
con il tupet sulle ventitrè.
Poi sono passato davanti alla mia casetta di bambino
e mi sarei aspettato di
sentire mia madre urlare
il mio nome per riportarmi a casa,
o di vedere mio padre 30enne rientrare sulla sua Triumph
che strombazzava "poti-poo".
La sensazione, la prima, è stata quella di visitare
(come nel giardino dei Finzi Contini)
certe tombe etrusche con le scene dipinte alle pareti di libagioni
e feste e giochi di palla all'aperto.
Quando una cosa è passata, che siano venti anni o duemila,
la differenza non è molta, non credete?
Ma poi sono entrato nel ricordo,
e davvero mi sembrava di vedere me stesso a dieci anni
e mi volevo convincere che il tempo non esistesse.
E il mio Ipod diceva: "hey, Frank, can I borrow a couple of bucks from you?".
Ma forse era tutto cosi' bello perchè avevo bevuto una ceres.
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4. |
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A legacy so far removed,
One day will be improved
Eternal rights we left behind,
We were the better kind
Two the same, set free too,
I always looked to you,
I always looked to you,
I always looked to you
We fought for good, stood side by side,
Our friendship never died
On stranger waves, the lows and highs,
Our vision touched the sky,
Immortalists with points to prove,
I put my trust in you
I put my trust in you
I put my trust in you
A house somewhere on foreign soil,
Where ageless lovers call,
Is this your goal, your final needs,
Where dogs and vultures eat,
Committed still I turn to go
I put my trust in you
I put my trust in you
I put my trust in you
I put my trust in you
In you in you in you
Put my trust in you, in you
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Mustek Reggio Nell'Emilia, Italy
Mustek are a duo from Reggio Emilia (Paolo Bardelli,vocals and synths, Fabrizio Ascari, guitars, bass and programming) who'd
like to be a bridge between analogue and digital.
Devoted to 'female vocals', Mustek have hosted the charming voice of Jyoti Guidetti (Babel), Cristina Silingardi (the band's historic singer), Alice Montagna (Errezero),Maura Rinaldini and Bianca Pasquesi (MilaServeAiTavoli)
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